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Lettera al Ministro – agenda politica di FIVI

Il contesto
Il Presidente Lorenzo Cesconi scrive al neoeletto Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare per esporre le azioni considerate prioritarie dai Vignaioli indipendenti: al centro la crisi energetica, il mercato unico europeo, l’eccesso di burocrazia e i criteri di rappresentanza nei Consorzi di tutela.

L’agenda politica di FIVI

1

Crisi energetica: rimodulare le politiche di sostegno
Per FIVI è necessario da un lato rimodulare le politiche di sostegno sia a livello nazionale che europeo per poter assicurare la continuità produttiva e dall’altro elaborare una strategia a lungo termine di indipendenza energetica basata soprattutto sullo sviluppo delle rinnovabili.

2

Vendite a distanza: istituzione del One Stop Shop
Come richiesto anche a livello europeo, urge una semplificazione burocratica per le esportazioni con l’adozione del sistema One Stop Shop, ovvero l’istituzione di uno sportello unico per l’assolvimento delle accise, già in vigore per il pagamento dell’IVA di alcune categorie di
prodotti, per rafforzare la libera commercializzazione delle merci e permettere, sia ai piccoli
produttori che ai consumatori europei, di trarre pieno vantaggio dalle opportunità del mercato
unico.

3

Burocrazia: un sistema digitale, non solo digitalizzato
È necessario realizzare un vero e proprio sistema digitale, sfruttando le possibilità che la tecnologia oggi offre, al fine di rendere realmente meno onerosi i carichi burocratici delle aziende vitivinicole: ad oggi purtroppo i processi di digitalizzazione hanno portato paradossalmente a più oneri, anche a causa della scarsa o inesistente comunicazione tra i diversi enti della pubblica amministrazione, che impone quindi alle aziende di inviare più volte lo stesso dato a soggetti diversi.

4

Consorzi di tutela: riforma dei criteri di rappresentanza
Attualmente i criteri di voto presenti nella maggior parte dei Consorzi di tutela favoriscono i grandi gruppi e le cooperative sociali, a causa di un’interpretazione troppo ampia del “voto ponderale” e ad un uso spesso problematico delle deleghe. FIVI chiede dunque un intervento sul decreto legislativo n.232/2018, in particolare sull’art. 8 relativo alle modalità di voto, per rafforzare l’effettiva rappresentanza di tutti gli attori della filiera.

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